comitato precari tim
in tedesco
Alla Tim contro il lavoro precario
La telefonia mobile è uno dei settori più in espansione negli ultimi anni, ma anche, e non a caso, uno dei settori in cui è più alto l'utilizzo dello strumento della flessibilità che rende iper-precarie le condizioni di lavoro.
Nel 1999 la Tim ha conseguito ricavi pari a 14.425 miliardi di lire e un aumento nel primo trimestre di quest'anno del 14,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
L'utile netto nel '99 è stato di 2.994 miliardi e nel primo trimestre del 2000 c'è un ulteriore crescita di questo dato rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso del 19,1%.
E per i circa 9.400 lavoratori? Aumento dei ritmi di lavoro e del precariato.
La Tim è una delle aziende che più fa uso di contratti a termine e lavoro interinale soprattutto per il servizio "call center".
Il lavoro interinale e in generale quello precario è, senza dubbio, uno degli elementi che spinge il lavoratore ad intensificare i ritmi. La strategia della Tim, infatti, è quella di assumere una piccola parte degli interinali che utilizza, quasi sempre a tempo determinato e a part-time, in modo da creare speranze (che in moltissimi casi rimangono disattese) di entrare nell'elite "privilegiata". Si spiega così il dato sul rapporto linee/dipendenti che al 31 marzo del 1999 era di 1.678 e alla stessa data di quest'anno era di 2.049.
Si potrebbe osservare che è meglio che ci siano dei lavoratori precari che disoccupati. Ciò è smentito però se analizziamo meglio il caso del gruppo Telecom. Tim infatti è il risultato della scissione avvenuta nel '95 da Telecom che negli ultimi anni ha licenziato e mandato in cassa-integrazione migliaia di lavoratori che avevano un contratto a tempo indeterminato (e i piani di ristrutturazione pare non siano terminati). Il risultato di questa operazione è sotto i nostri occhi: meno lavoro stabile, più lavoro precario!
Il nuovo contratto delle telecomunicazioni inoltre, sottoscritto dalle organizzazioni sindacali, compresa la Cgil, è un'ennesima manna dal cielo per l'azienda! Un contratto che prevede la possibilità di assumere fino al 35% della manodopera con contratti a tempo determinato (cfl, contratti a termine, interinali), una cosa senza precedenti! E i lavoratori, dopo l'accordo, temono ulteriori sorprese nella prossima busta paga. Un calo dello stipendio (che già oggi si aggira mediamente attorno alle 800-900 mila lire) sarebbe la beffa oltre al danno!
Nelle due filiali Tim di Bologna sono stati assunti negli ultimi due anni diverse centinaia di lavoratori interinali dalla multinazionale Adecco, quasi tutti a part-time. Attualmente sono in servizio circa 200, anche se non è semplice saperlo poiché c'è un continuo ricambio.
Da allora i problemi che c'erano non sono stati risolti (anche se è stato possibile ottenere l'accredito sul conto corrente degli stipendi!), anzi ve ne sono aggiunti altri.
I lavoratori possono godere al massimo di due giornate di ferie al mese non cumulabili, inoltre viene impedita la loro normale programmazione assieme ai dipendenti Tim, per cui diventa difficile goderne nei periodi di luglio e agosto.
Permangono inaccettabili differenze tra gli stipendi dei dipendenti Tim e quelli degli interinali. Agli ultimi infatti continua a non essere corrisposta parte del salario variabile.
Il periodo di formazione, che inizialmente era normalmente retribuito, è stato sostituito da un tirocinio formativo non retribuito della durata di 120 ore, che ha un'evidente funzione di selezione.
Questi sono solo alcuni dei problemi che i lavoratori vedono sul luogo di lavoro (c'è un documento di Cgil-NidiL, Cisl-Alai, Uil-Cpo che scende più nel dettaglio), senza dimenticare che esiste un continuo passaggio di responsabilità tra Tim e Adecco che disorienta i lavoratori.
Dopo le continue risposte negative della agenzia Adecco alle lamentele delle organizzazioni sindacali, la strada delle richieste formali non è più percorribile. Il coinvolgimento di tutti i lavoratori non è più prorogabile. Il sindacato sta facendo un appello corretto in questo senso, convinto che non ci sono alternative.
Si è formato un comitato, di iscritti e non al sindacato, che si occupa di far circolare le informazioni, di costruire e sostenere il percorso che porta alla convocazione di assemblee, di una piattaforma e soprattutto al coinvolgimento attivo di tutti i lavoratori, a partire dai dipendenti Tim che hanno una relativa sicurezza del loro posto di lavoro e che possono giocare un importante ruolo di traino.
I lavoratori a tempo indeterminato stanno portando avanti da mesi una mobilitazione importante su punti che toccano anche i lavoratori precari come il problema dei trasferimenti, della gestione arbitraria delle schede di valutazione e del comportamento vessatorio dei responsabili. Si tratta di estendere questo programma e creare le condizioni che spingano all'unità.
È certo che la Tim abbia più volte deciso di non assumere direttamente degli interinali che erano intervenuti e si erano esposti in assemblee sindacali, questo non può essere più permesso!
È importante allargare questa discussione anche nelle altre sedi sparse nel paese perché alle inadempienze dell'Adecco e della Tim, a Bologna e nel resto d'Italia, si può rispondere, e si può partire da qui per rimettere in discussione tutti i contratti che vanno nella direzione di aumentare il lavoro precario e l'insicurezza nella vita di tutti i lavoratori.
Contatta e scrivi al:
comitatoprecaritim@yahoo.it
inizio pagina