[traduzione: snater.tim.bo@katamail.com *** http://www.snatertlc.it]
Presentazione
Siamo operatori di call-center e altri lavoratori. Con il presente e i successivi volantini vogliamo diffondere informazione circa i problemi e le conflittualità qui in Germania e in altri paesi. Distribuiremo i volantini sui seguenti soggetti durante le prossime settimane e i prossimi mesi, davanti e dentro i call-center. Tutti i volantini sono pubblicati -assieme ad ulteriori informazioni- su questo sito: www.prol-position.net
Prendete parte alla discussione! Mandate le vostre idee, critiche e rapporti dal "vostro" call-center a questo indirizzo di posta elettronica:
hotlines@motkraft.net
Rapporti dai call-center di:
Quelle (Essen)
Medion (Muelheim/Ruhr)
Deutsche Bank 24
Client Logic (DTS)
Citibank (tutti a Duisburg)
Introduzione
A Ruhrgebiet, Glasgow, Parigi, Milano o Berlino... i call-center sono stati aperti da anni in molte città e regioni. Già a centinaia di migliaia lavorano nei call-center nel settore bancario e nell’industria delle assicurazioni, nelle hotlines di assistenza tecnica, nelle vendite e nel marketing, nei servizi di ordine...
In qualità di lavoratori in un call-center, chiamiamo le persone (outbound) o rispondiamo alle loro chiamate utilizzando tecnologia telefonica-informatica integrata. Molti di noi lavorano a turni. Il lavoro è suddiviso in passaggi rigidi e precisamente definiti. E siamo controllati da capisquadra.
Molti di noi lavorano nei call-center perché in alcune regioni è questa l’unica opportunità di ottenere facilmente un’occupazione. A volte questi lavori sono meglio retribuiti di quelli in fabbrica, nelle pulizie o nei negozi. Ma mentre i padroni e i politici ci presentano i call-center nei loro fascicoli di pubbliche relazioni come "una moderna forma di lavoro", nei fatti, hanno fatto di noi il proletariato della loro "società dei servizi e dell’informazione"!
I call-center erano e sono un attacco contro il rifiuto di molti impiegati di accettare il deterioramento delle loro condizioni (nelle banche, assicurazioni, uffici postali, telecomunicazioni e altri uffici). Per molti lavoratori, call-center sta per prolungato orario di lavoro, lavoro a turni obbligato, controllo costante e intensificazione del lavoro. Lavorare nei call-center significa a volte stress, a volte noia, l’obbligo di essere amichevoli e ingannevoli nei confronti della clientela, mai abbastanza soldi e troppe ore al lavoro.
Eppure, dipende da noi, i lavoratori, sotto quali condizioni lavoreremo nell’immediato futuro. Il nostro atteggiamento e le nostre lotte determineranno se i capi possono accelerare il ritmo di lavoro e costringerci a lavorare in straordinario, oppure se possiamo appropriarci dell’iniziativa e mostrar loro la via d’uscita!
Alcune condizioni sono a nostro favore: i giornali sono pieni di offerte di lavoro e i padroni fanno propaganda e diffondono annunci negli stadi, perché non possono trovare abbastanza gente che vuole fare il loro lavoro o che rimangono "agenti di call-center" per tempi sufficienti. Di questi tempi possiamo imprimere un impulso alle cose perché non possono permettersi di licenziare semplicemente del personale. E anche nel caso: possiamo facilmente trovare un altro lavoro.
Inoltre, spesso lavoriamo sotto simili o identiche condizioni assieme a centinaia di lavoratori nello stesso reparto. Molti lavoratori hanno già lavorato in altri call-center e portano avanti esperienze e contatti. Perciò non siamo isolati sul posto di lavoro, ma possiamo organizzarci con gli altri contro spregevoli condizioni di lavoro.
Non dobbiamo rassegnarci davanti a nulla!
Per l’azione collettiva contro lo straordinario e lo stress da lavoro!
Fine turno. I telefoni non smettono di squillare... e puoi già vedere il supervisore avvicinarsi: "Puoi rimanere un’altra ora?!" Merda! Hai programmato di andare al cinema con gli amici e questo non succede spesso. E anche di sabato non hai tempo, a causa del turno extra obbligatorio. L’avete mai sentito prima?
L’interesse dei padroni dei call-center è chiaro: vogliono fare molti soldi con le chiamate in- e outbound. Perciò, da una parte tentano di farci lavorare più a lungo: più ore al giorno, più giorni alla settimana, più flessibili possibile, e "in risposta". D’altra parte vogliono che prendiamo più chiamate possibili in un’ora e che evitiamo qualsiasi cosa che potrebbe abbassare la produttività.
In questo volantino scriviamo contro i tentativi dei padroni di estendere la nostra giornata lavorativa.
Per alcuni il tempo è danaro...
I fili del telefono e le orecchie si arroventano, ma malgrado il fatto che in un breve tempo lavoriamo per l’equivalente della paga, per il capo non possiamo tornare a casa subito dopo. La giornata di lavoro dura più a lungo, ma il resto del tempo lavoriamo per il piatto dell’azienda. I padroni vogliono estendere questo lavoro non pagato costringendo i lavoratori a lavorare più ore, cioè più di 40 ore la settimana, o nel caso del part-time, più dell’orario di lavoro pattuito.
In molti casi le precedenti ore di lavoro nelle succursali e negli uffici furono estese con l’introduzione dei call-center (per es. nel settore bancario). Spesso questo successe con l’esternalizzazione di parti delle aziende e con l’adozione di agenzie temporanee. Inoltre, assistiamo a straordinario costante e turni extra, per es. nelle hotline tecniche (Medion/Duisburg...) e nei servizi di formazione (Client Logic/Duisburg...), durante le campagne promozionali o l’attività stagionale. E in molti call-center i lavoratori devono lavorare più a lungo perché i tempi di addestramento non sono pagati, o come a Quelle/Essen, dove ai lavoratori viene chiesto di arrivare prima così che possano leggere le nuove istruzioni (sull’intranet)! Alcuni call-center arrivano a mandare a casa i lavoratori senza paga quando i pc collassano o se ci sono poche chiamate (Client Logic/Duisburg). In questo caso, i lavoratori dipendono dalla paga perduta che devono mettere assieme in un altro giorno a causa delle ore mancanti!
I padroni estendono anche le ore di lavoro totali: i governi di molte regioni tedesche (Bundeslaender) sono stati bendisposti a permettere il lavoro di domenica, che è stato introdotto in molti call-center. Lo stesso per le feste nazionali. Il lavoro festivo è adottato per es. nelle banche-in-linea (Citybank e Deutsche Bank 24, entrambe a Duisburg...). Il lavoro notturno in ogni caso.
Molti padroni di call-center non corrispondono alcuna maggiorazione per il lavoro domenicale o per lo straordinario. I lavoratori continuano a fare straordinario sebbene le passate esperienze dimostrano che le ore di straordinario e le maggiorazioni festive danno luogo a paghe più alte solo per brevi periodi. Quando accettiamo di lavorare più a lungo su base regolare, le paghe velocemente cadono a un livello sufficiente appena per vivere e andare al lavoro.
Questo attacco, il tentativo di estendere l’orario di lavoro, non succede solo nei call-center, ma anche in altri uffici, nei negozi e nelle fabbriche. I call-center sono parte di questa società nella quale il profitto - e non i bisogni dei lavoratori - decidono del lavoro, dei metodi di lavoro e dei prodotti. Perciò, l’adozione di tecnologie più produttive (come l’automazione e le tecnologie dell’informazione) non conduce ad un lavoro meno gravoso o a meno lavoro. Al contrario: alcuni lavoratori nelle fabbriche e negli uffici devono fare turni extra e straordinario. Grazie all’orario di lavoro flessibile, altri sono - durante i periodi di disoccupazione - in grado di sopravvivere solo con tre lavori part-time.
... e lo stress da ritmo di lavoro e da mansionario è solo per noi!
Ma perché i padroni tentano di estendere la giornata lavorativa e le ore totali di lavoro? Perché tentano di attaccarci ai telefoni 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana? Loro si giustificherebbero con "il servizio alla clientela". Ma l’importante è: quanto più a lungo le macchine, cioè i computer, i sistemi telefonici ecc. sono utilizzati notte e giorno, tanto prima rientreranno dei loro investimenti e potranno realizzare profitto! E perché mai straordinario e turni extra? Lo sappiamo tutti: in "inbound" a volte hai molte chiamate, a volte poche. In "outbound" l’ammontare di chiamate varia di meno, ma ci sono a volte molte commissioni dei contraenti, a volte no. La dirigenza tenta di pareggiare la fluttuazione delle chiamate e delle ordinazioni cercando di far lavorare gli operatori nello straordinario e nei turni extra nei tempi di alto volume di traffico, e nei tempi meno congestionati vogliono che essi stiano a casa o lavorino durante i turni regolari.
Così, ecco cosa si nasconde: dobbiamo lavorare flessibilmente e ogni volta metterci sottosopra quando i padroni soffiano nel fischietto, per non dover assumere più personale. Questo costerebbe denaro e abbasserebbe i loro profitti! Il conflitto circa la lunghezza della giornata lavorativa è una lotta cruciale tra lavoratori e padroni. Ci sono state, per es., lotte per la giornata di 8 ore e la settimana di 40 ore. Ma fu la diretta pressione esercitata dai lavoratori - piuttosto che le vertenze pubbliche dei sindacati (come quella delle 35 ore settimanali negli anni 80) che condussero alla riduzione dell’orario di lavoro.
In questo momento siamo sotto pressione e troviamo risposte piuttosto sulla difensiva di fronte all’estensione dell’orario di lavoro e alla sua "flessibilizzazione": andare in malattia nei turni festivi o un prolungato intervallo al bagno quando il lavoro è stressante. E a volte possiamo occuparci delle linee degli altri, così che anche i colleghi possano finalmente prendersi una pausa e parlare agli altri lavoratori. Sicuramente, questi metodi non ufficiali di riduzione dell’orario di lavoro vanno bene. Ma è una base di lotta debole finché accettiamo il doppio delle chiamate quando non ci sono abbastanza operatori in risposta in gruppo.
Se vogliamo avere più tempo per la nostra vita nel lungo termine, e sacrifichiamo meno ore al lavoro, dobbiamo lottare assieme! Non dobbiamo aspettare finché l’ultima persona del gruppo ha capito che non dovremmo più prendere della merda. È sufficiente se cominciamo a sollevarci assieme ad alcuni altri lavoratori nel nostro reparto!
Basta con i turni extra!
Ogni ora di straordinario equivale a 60 minuti di troppo!
Basta col lavoro a turni!
lettere: hotlines c/o Fabrik, Grabenstrasse 20, 47057 Duisburg, Germany
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