Durante l'ultima assemblea hanno detto che manterranno alcuni componenti della produzione del motore dentro la Ducati, per salvaguardare l'azienda, intanto ci sarà un intero reparto che salterà.... Gli operai purtroppo di questo reparto sono già rassegnati, perderanno il posto di lavoro...
Tutto questo per il bene dell'azienda... E IL NOSTRO DOVE E'?. Il sindacato ha progressivamente accettato la politica dell'azienda, rigettando i proclami iniziali e favorendo la passività tra gli operai. La passività operaia ha contribuito a permettere all'azienda di gestirsi tutti i passaggi. Se continueremo così noi operai verremo sempre sconfitti, vantarsi di essere fedeli all'azienda, di leccare il culo al caporeparto, di non fare sciopero e non lottare, ecc... porta vantaggi solo ai padroni.
L'esternalizzazione è passata e nasce non due mesi fa ma molto prima, dall'accorpamento delle mansioni, dal Kaizen. Non si è intervenuti e le conseguenze le si pagano ora. Lo sciopero è andato bene, ma non è bastato, bisognava intensificare la lotta, e studiare collettivamente forme per arrecare il maggior danno possibile all'azienda. Solo spaventandoli si poteva ottenere qualche cosa. L'azienda intanto continua a usare il ricatto del precariato e della crisi per spaventarci, perchè non provare a ribaltare contro di loro questo.
Assistiamo sempre a questo strano meccanismo, i padroni ci studiano si preparano, ci rimbecilliscono e noi beviamo tutto, per poi trovarsi fregati immediatamente dopo dall'azienda. Sviluppare una risposta operaia all'interno della Ducati vuol dire rompere questa cappa di immobilismo.
Provare a muoversi al di la del sindacato, e prendere coraggio per contrastare la linea padronale. Se continueremo a subire, verremo sempre più schiacciati. Gli interessi dei padroni sono sempre contrapposti a quelli degli operai.
Interinali che bazza! Perchè non dividere i biondi dai mori...note in merito alle elezioni dei rappresentanti degli interinali Ci sono riusciti, oltre ad aver favorito l'entrata del precariato ora
la segmentano ancora di più dividendo i lavoratori interinali per agenzie, proponendo una fantozziana votazione con relativi rappresentanti. Già nel momento in cui si divide la classe operaia tra fissi e precari vuol dire vantaggiare il padronato, ma continuare a perpetuare questa politica intensificando la divisione vuol dire essere proprio dei fessi o dei servi.
I sindacati adibiti alla difesa del precariato non mettono in discussione la precarietà ma la vogliono regolare, ossia: miseria si ma gestita dal sindacato!.
Invece di mettere al centro la forza che possono esprimere 90 operai interinali, non vi siete accorti che quando c'è stata l'assemblea alcuni reparti hanno drasticamente diminuita la produzione, si favorisce la linea aziendale della divisione operaia. L'attuale mossa del sindacato è in linea con il clima che i padroni ci vogliono far respirare: operai contro operai precari, operai contro operai immigrati. La sicurezza, il salario, la propria vita la si difende e si migliora solo lottando, credere che delle strutture (che hanno favorito questo stato di cose) possono aiutarci
mentre ci dividono è il peggiore degli abbagli. Ma sono poi così diversi gli operai interinali dai fissi, in catena si subisce lo stesso ritmo di lavoro, e alla fine della giornata si è stanchi indipendentemente dall'essere precari o fissi...
Contro il potere delle aziende per il potere operaio Contro la divisione all'interno della classe operaia gestita e favorita dal sindacato, l'unità è la forza degli operai!
La nostra "qualità" è la lotta
Sentire come per i sindacalisti il mito Ducati-Motor rappresenti un bene per la nazione e per la città ci ricorda i volantini del sindacato giallo dell'UGL o qualche comunicato dell'azienda rispetto al prestigio della DUCATI nel mondo. E' vero in ballo ci sono posti di lavoro, ma questo è il peggior modo di difendere i nostri salari. Il mantenimento di un reparto non è legato al mito di una moto nel mondo. L'azienda potrebbe andare bene o male, ma la sua politica rispetto ai lavoratori è determinata dal profitto. Si respira rassegnazione all'interno del reparto esternalizzato, ma la sola possibilità per bloccare questo processo è intervenire ora. Il blocco del reparto teste può fermare tutta la produzione in Ducati...fintanto che questo potere non lo si utilizza la politica dell'azienda procederà indisturbata. Noi sappiamo che dopo l'immissione delle nuova organizzazione del lavoro vi è stato un aumento dei carichi di lavoro e un riassestamento interno. E' evidente che una nostra linea politica basata su un punto di vista operaio è antitetica con l'azienda, verremo ricattati minacciati ma avremo comunque un possibilità di vincere contro l'azienda. Non diciamo che è facile rompere questo muro ma è l'unica possibilità che abbiamo. Dobbiamo avere la forza di organizzare momenti di lotta autonoma (l'azienda cede solo se gli facciamo paura) o produrre una forte pressione rispetto ai sindacati, insistere sul blocco della produzione e non partire quando i lavoratori sono ormai fuori dallo stabilimento (vedi in proposito la componente operaia interinale, che se vuole imporre la propria assunzione deve dare vita ad una risposta ben più dura che la pagliacciata dei sindacatini degli interinali). Un blocco delle merci, o un rallentamento della produzione, una mutua collettiva, le forme sono tante, sta agli operai sperimentarle. Una piccola annotazione. Ci parlano sempre in azienda del mito Ducati, ma perchè invece di conoscere le moto, i modelli, i piloti, non riacquistiamo un sapere e una memoria di classe. Gli operai della Ducati, sono stati tra i primi a Bologna alla fine degli anni 60 a lottare per l'egualitarismo in fabbrica , per la diminuzione dei carichi di lavoro. E ottennero
all'inizio degli anni 70 l'asilo per i figli degli operai vicino alla Ducati-Motor.
Non gli venne regalato ma fu conquistato con un lotta che provoco licenziamenti e provocazioni da parte delle polizia. Ma gli operai vinsero!.
Come scriviamo sempre nel momento che si vuole migliorare effettivamente qual cosa si vede che si contrappongono in azienda il potere del padrone e il potere degli operai, imporre il nostro potere è il nostro obiettivo!
(abbiamo inserito sul giornale una fotocopia di un articolo del Sole 24 della scorsa settimana che illustrava il patto tra Obiettivo Lavoro, agenzia di lavoro interinale e la CGIL)
SENZA RITEGNO
Il sindacato non solo serve per far ingoiare agli operai la linea politica del padronato ma è divenuto anche esso padronato. Organizziamoci in modo autonomo per il potere operaio