CONTRO L'OCCUPAZIONE ISRAELIANA E CONTRO L'APARTHEID

27 marzo-4 aprile Carovana in Palestina
Da Gerusalemme una piattaforma comunicativa formata da Altremappe ed altri sitiweb e radio indipendenti seguirà l'iniziativa. Potrete avere aggiornamenti in audio, immagini e testi anche agli indirizzi:
(click on the pictures! - più immagini) original page: http://www.altremappe.org/disobbya.htm

infonews
testi/audio/immagini

www.amisnet.org
www.sherwood.it
www.italy.indymedia.org
www.radiondadurto.org
www.31feb.org
www.ondarossa.info
www.carta.org
www.makaja.org

1.4.2002 - ore 21.30 Ramallah. Al momento gli attivisti italiani si trovano in parte in albergo, in parte all'interno dell'ospedale, nel quale sono da questa mattina impossibilitati a uscire, e in parte in una abitazione in cui si sono rifugiati durante le sparatorie susseguitesi durante la giornata.
L'intenzione degli internazionali è quella di rimanere a presidiare la città di Ramallah, almeno fino a quando un altro gruppo di interposizione internazionale non giunga a sostituirli.


 

1.4.2002 - Da Ramallah. Appello dal cuore della barbarie
In questo momento circa 70 persone, tra Disobbedienti, YaBasta, militanti di Action for Peace si trovano a Ramallah. L'esercito sta assediando gli ospedali di Ramallah incendiando gli edifici adiacenti, evacuando donne e bambini, e lasciando gli uomini feriti all'interno.
Gli attivisti italiani ed internazionali che si trovano all'interno della città stanno cercando di proteggere con la propria presenza gli ospedali e la popolazione palestinese.
Gli enormi sforzi e la generosità di queste persone non sono sufficienti. É sempre più necessario che tutti i rappresentanti istituzionali del nostro governo si mobilitino con azioni concrete per garantire la vita di bambini, donne, uomini palestinesi, oltre che l'incolumità di tutti i cittadini italiani che in questo momento stanno proteggendo ospedali e abitazioni palestinesi con i loro corpi.

Stiamo assistendo ad una gravissima violazione di tutte le convenzioni internazionali da parte del governo israeliano; l'unica possibilità per garantire il rispetto dei diritti umani della popolazione palestinese è che il governo italiano ed i governi europei inviino il prima possibile delegazioni di parlamentari e deputati per permettere di proteggere i civili dal fuoco e dalle armi di questa guerra.
Attiviamo subito delegazioni istituzionali affinchè raggiungano il più presto possibile la Palestina. Ogni minuto di inerzia può costare molte vite.
Gerusalemme-Est, Palestina, Pianeta Terra, 01 aprile 2002

1.4.2002 - ore 21.15 Roma. Nonostante la situazione nei Territori sia di una gravità estrema, il mondo politico italiano mostra uno scandaloso disinteresse: la commissione Affari Esteri della Camera, che su richiesta del deputato verde Paolo Cento si sarebbe dovuta riunire domani, è stata rinviata a mercoledì. Esiste la disponibilità di alcuni parlamentari a partire immediatamente per la Palestina e in queste ore si sta valutando l'opportunità di una loro partenza per mercoledì.

Per domani, martedì,alle 15.00 rimane comunque confermato il presidio sotto palazzo Chigi affinchè la pressione resti costante.

1.4.2002 - ore 20.51 Gerusalemme. Continuano a giungere notizie di aggressioni da parte di soldati israeliani ad operatori e reporters. Dopo che l'operatore palestinese della Associated Press Television che era stato ferito ad una gamba dagli spari della mitragliatrice mentre riprendeva il corteo dei pacifisti, un altro soldato israeliano ha aggredito un operatore della tv dell'agenzia Reuters: lo ha spintonato e preso a calci, ed ha sparato un colpo sopra la sua testa mentre lui riprendeva i manifestanti. L'operatore é rimasto incolume, ma la Reuters ha inviato una protesta all'esercito israeliano. (AGI)

1.4.2002 - ore 20.50 Tulkarem. Agenzie informano che carri israeliani appoggiati dagli elicotteri hanno preso il totale controllo della cittá autonoma palestinese di Tulkarem, nel nord della Cisgiordania. Lo ha annunciato il sindaco della cittá Mahmoud al Jelad

1.4.2002 - ore 20.36 Ramallah. IL RACCONTO DI LUISA MORGANTINI 'USATI DA SOLDATI ISRAELIANI COME SCUDI UMANI' (ANSA) - “Siamo stati tenuti in ostaggio, usati dai militari israeliani come scudi umani”. Cosí l'europarlamentare Luisa Morgantini ha descritto il fermo di alcune ore che ha subito oggi a Ramallah. “I militari dicevano che in una casa c'erano dei palestinesi armati e ci tenevano davanti a loro come scudi umani”, ha raccontato Morgantini in una comunicazione telefonica con l'Ansa. “Dopo aver bombardato la casa, sono entrati ma non hanno trovato uomini armati, allora sono usciti e ci hanno lasciati andare”, ha aggiunto l'eurodeputata. “Durante l'assalto, abbiamo visto un uomo che si lanciava da una finestra - ha proseguito Morgantini - É un dipendente dell'organizzazione umanitaria Medical Relief. É rimasto disteso sul selciato e ci hanno impedito di soccorrerlo. Poi un medico palestinese ci ha detto che ha la schiena rotta e che rischia di rimanere paralizzato”. L'europarlamentare, che presiede la delegazione dell'Assemblea di Strasburgo per i rapporti con il Consiglio legislativo palestinese (Parlamento), ha sottolineato l'importanza della presenza di centinaia di pacifisti internazionali nei territori occupati palestinesi. “Oggi i soldati israeliani hanno catturato 20 poliziotti palestinesi. La nostra presenza - ha concluso - ha evitato il ripetersi di esecuzioni sommarie”.

1.4.2002 - ore 20.20 Ramallah. La zona adiacente il Medical Center è stata fatta evacuare, si parla di esplosioni di interi edifici e di possibile collocazione di mine da parte di soldati in altri palazzi.

1.4.2002- ore 19.30 Ramallah. Giungono notizie che l'europarlamentare Luisa Morgantini e il gruppo di persone che erano state fermate dai soldati israeliani e tenuti a mani alzate in strada, siano stati rilasciati e ricondotti nel Medical Center. Pare che stiano attendendo un'autombulanza che li porti in albergo.

Appello dai compagni che si trovano a Gerusalemme: questo è il numero della unità di crisi della Farnesina, che dovrebbe seguire la vicenda dei cittadini italiani all'estero: visto il disinteresse che sta mostrando per il pericolo che corrono i compagni a Ramallah e a Dheishe, SI INVITANO TUTTI A TELEFONARE CHIEDENDO NOTIZIE DEI PROPRI PARENTI E AMICI IN PALESTINA. 06 - 36915551
Ufficio stampa dell'unità di crisi 06- 36912064

1.4.2002 - ore 18.00 Ramallah Una parte del gruppo di attivisti italiani giunto questa mattina nella città continua ad essere chiuso nell'albergo mentre nella città infuriano i combattimenti. Notizie non confermate affermano che Bargouti sembra sia stato visto uscire dal Medical Relieve Center a mani alzate fra i soldati israeliani. Ambulanze della Croce Rossa internazionale sono bloccate al check point di Ramallah dal posto di blocco dell'esercito.

1.4.2002 - ore 17:30 UE CHIEDE DI POTER INCONTRARE ARAFAT MORATINOS É IN ATTESA DI UNA RISPOSTA ISRAELIANA Bruxelles, 1 apr. - (Adnkronos/Dpa) - L'inviato speciale dell'Unione Europea in Medio Oriente, Miguel Angel Moratinos, ha chiesto alle autoritá israeliane di permettergli di incontrare il leader palestinese Yasser Arafat, assediato dalle forze israeliane nel suo quartier generale di Ramallah. Lo ha annunciato oggi un portavoce di Javier Solana, l'alto commissario europeo per la politica estera e la sicurezza, ha precisato che Moratinos oggi si é incontrato con gli inviati americani, russi e delle Nazioni Unite e si é detto “pronto ad andare” a Ramallah e che é “in attesa di una risposta dalle autoritá israeliane”.

1.4.2002 ore 17.14 BINDI, ITALIA FACCIA SENTIRE LA SUA VOCE PER LA PACE GOVERNO MOBILITI LA COMUNITÁ EUROPEA IN FAVORE DI UNA TREGUA (ANSA) - ROMA, 1 APR - “L'Italia deve far sentire la sua voce per la pace in Medio Oriente”. É quanto chiede in una nota Rosy Bindi secondo la quale “é urgente avviare una iniziativa politica e diplomatica per mettere fine a questa tragica escalation che non risparmia piú nulla e nessuno, neppure la Basilica della Nativitá a Betlemme”. “Questa Pasqua di sangue in Palestina - conclude Bindi - non deve lasciarci indifferenti, il Governo faccia sentire la propria iniziativa politica e mobiliti anche la Comunitá europea perché si avviino tutte le azioni necessarie a produrre una treguá'.

1.4.2002 ore 17,00 - da Amisnet Dopo vari tentativi, finalmente un ministro plenipotenziario del Ministero degli Affari Esteri concede alcuni dichiarazioni sulle difficoltá oggettive di raggiungere il corpo diplomatico e consolare. Nessun coordinamento tra le diplomazie europee.
(listen) (download)

1.4.2002 - ore 17.00 dal Media Center di Gerusalemme Una attivista francese con un gruppo di giornalisti francesi ha cercato di uscire da uno degli ospedali assediati per ritornare in albergo, ma sono tornati indietro a causa dei combattimenti per le strade. Sono stati fermati da alcuni soldati e costretti (anche in questo momento) a stare in ginocchio con le mani sulla testa.

1.4.2002 ore 16.58 Ramallah Al momento le persone portate fuori a forza dal Medical Relieve Center sembra siano in strada costrette a stare in ginocchio con le mani sulla testa. Fra queste persone la europarlamentare Luisa Morgantini. La parlamentare Mascia riferisce che il viceconsole italiano a Gerusalemme sta provando a sollecitare il governo israeliano, dal quale giungono risposte al momento negative.

1.4.2002 ore 16,45 - Primi commenti di Graziella Mascia sui gravissimi fatti di Beit Jalla. I vani tentativi del console italiano.
(listen) (download)

1.4.2002 ore 16.44 - Beit Jallah Gli internazionalisti stanno ritornando verso il campo di Dheishe, è confermato che tra i feriti non vi sono italiani.

Ore 15.51 (AGI) D'ALEMA, L'EUROPA FACCIA SENTIRE IN MODO NETTO LA SUA VOCE - Roma, 1 apr. - "In questo momento l'Europa dovrebbe levare la voce in modo assai piú netto e assai piú autorevole". Lo dice il Presidente dei Ds, Massimo D'Alema, intervistato dal Giornale Radio Rai. "Quello che occorre - ha sottolineato l'ex premier - é un intervento immediato della Comunitá internazionale sulla linea deliberata dalle Nazioni Unite. Israele si deve allontanare immediatamente da Ramallah e dalle cittá palestinesi che occupa. Questa é la via per riprendere un negoziato e un dialogo per la pace. Colpire Arafat, ma anche colpirne la dignitá, umiliarlo, é il modo di precipitare la situazione verso un conflitto senza nessuna possibile remora e senza via d'uscita. É davvero un fatto irresponsabile". Per il presidente della Quercia gli ultimi sviluppi della situazione in Medio Oriente sono "veramente drammatici" ed i governi europei dovrebbero assumere un ruolo piú attivo poiché, per D'Alema , "l'attuale grupppo dirigente israeliano appare incamminato sulla via della guerra".

1.4.2002 h. 16.17 Ramallah Drammatiche le notizie che giungono da Ramallah: la parlamentare Luisa Morgantini è stata portata fuori con la forza dal Medical Relieve Center e ora si trova all'esterno dell'ospedale con decine di donne e bambini mentre tutto intorno ci sono palazzi in fiamme e distruzione. Tutte le persone che sono state portate fuori si trovano circondate da soldati che urlano frasi verso di loro. L'appello della Morgantini è di intervenire per fermare questo che ha definito un inferno.

1.4.2002 h. 16.05 Ramallah I soldati sono entrati nel Medical Relieve, dove sono presenti internazionali; hanno portato via alcuni medici con l'accusa che fossero ricercati. Nell'ospedale sono presenti la parlamentare Morgantini e Bargouti. Nel frattempo il palazzo accanto all'ospedale è oggetto di un bombardamento.

1.4.2002 h. 16.15 - Corrispondenza di Mari da beit jalla
(listen) (download)
h. 15,00 - Corrispondenza di Graziella Mascia (prc) arrivata nella notte
(listen) (download)

1.4.2002 h. 16.00 Beit Jallah Giungono notizie di un gruppo di internazionali che è stato appena caricato e fatto bersaglio di colpi di fucile, mentre stavano manifestando pacificamente in strada, davanti ai carri armati che stavano entrando a Beit Jallah. Ci sono 7 feriti tra gli stranieri che sono stati trasportati all'ospedale di Betlemme, colpiti al ventre e alla testa. In questo momento i manifestanti sono stati sospinti indietro e nelle strade circostanti, mentre i carri armati hanno le mitragliatrici puntate verso di loro e continuano a sparare nella loro direzione.

1.4.2002 h. 15.10 Ramallah La delegazione di italiani, che al momento è composta da circa 60 persone, ora si trova in due gruppi all'interno di due opedali della città. La sitazione al momento è molto tesa, si sentono elicotteri Apache che stanno sorvolando la residenza di Arafat e stanno bombardanola. Nella piazza centrale di Ramallah da questa mattina ci sono violentissimi scontri e da altri quartieri della città si sentono fortissime esplosioni che danno l'impressione che si stiano abbattendo interi edifici. All'interno del bunker di Arafat sono ancora presenti 32 internazionalisti che raccontano di una situazione sempre più difficile vista la presenza di numerosi feriti che non possono essere curati e la mancanza di viveri e acqua.

1.4.2002 h. 15.00 2 pulmann di attivisti che stavano cercando di raggiungere Ramallah da Gerusalemme sono stati bloccati al primo check point da soldati in assetto antisommossa e rimandati indietro. Lo riferisce la parlamentare Graziella Mascia (prc) giunta questa notte a Gerusalemme. Tra i tank israeliani c'era un pullman di coloni che quando sono entrati in contatto con i compagni li hanno tempestati di sputi e insulti e quindi da una carica corpo a corpo di polizia e soldati che li hanno letteralemnte spinti fino sopra il pullman.

1.4.2002 h. 13,30 - Corrispondenza da Gerusalemme
Luca (assalti frontali) Resoconto conf.stampa del Consigliere comunale di Roma N.D'Erme e del deputato verde M.Bulgarelli
(listen)

Lettera di WUMING4 ai disobbedienti in Palestina

1.4.2002 - ore 14.20 Resoconto da Gerusalemme Ci ha raggiunto telefonicamente il deputato palestinese Emile Jarjoui per informarci che è stato bolccato in Cisgiordania perché le autorità Israeliane non gli consentono di rientrare in Palestina. Jarjoui aveva partecipato ai lavori della Conferenza della Lega Araba come delegato ufficiale. Nel corso della conversazione telefonica il parlamentare ci ha detto di aver contattato telefonicamente il Presidente Arafat che ci ha chiesto nuovamente di fa arrivare a Ramallah cibo e sopratutto acqua, di cui sono completamete privi da questa mattina. Contemporaneamente L'On. Mauro Bulgarelli, rientrato questa mattina a Gerusalemme insieme ad altri italiani proprio da Ramallah, ha ricevuto una comunicazione dal Presidente Arafat che ha ringraziato ancora i pacifisti italiani ed europei, che si trovano nei territori, considerando importanti e necessarie le azioni di dplomazia dal basso che stanno sotenendo il popolo palestinese.

1.4.2002 - ore 14.17 Ramallah (Adnkronos/Dpa)- Israele ha esteso la propria offensiva militare in Cisgiordania, inviando truppe a Kalkilia. Tank e soldati sono entrati questa notte in cittá da quattro direzioni e hanno effettuato un rastrellamento casa per casa in cerca di estremisti palestinesi. Otto soldati sono rimasti feriti, uno dei quali in maniera grave, quando una bomba é esplosa in una casa. Truppe israeliane hanno anche rafforzato il blocco attorno a Tulkarem e in alcune aree di Beit Jalla e Betlemme, mentre a Ramallah prosegue l'assedio al quartier generale di Yasser Arafat. Fonti militari israeliane indicano che l'esercito intende gradualmente entrare in tutte le cittá della Cisgiordania alla ricerca di terroristi. Si prevede un'ampia offensiva nella Striscia di Gaza. Il portavoce dell'esercito Ron Kitri ha ribadito che si tratta di una operazione limitata nel tempo, ma ha aggiunto che potrebbero essere mobilitati altri riservisti oltre ai 20mila giá richiamati. Intanto l'Unione Europea, le Nazioni Unite e la Russia stanno cercando di organizzare un incontro fra il leader palestinese Yasser Arafat ed esponenti internazionali. A tal scopo, l'inviato europeo per il Medio Oriente Miguel Angel Moratinos ha incontrato oggi a Gerusalemme l'inviato americano Anthony Zinni e quello delle Nazioni Terje Roed-Larsen. Lo si apprende da un comunicato diffuso a Bruxelles.

1.4.2002 (ANSA-AFP-REUTERS) ISRAELE TRASCINA LA REGIONE IN UNA GUERRA, MINISTRI OCI ATTO D'ACCUSA ALLA CONFERENZA ISLAMICA DI KUALA LUMPUR - KUALA LUMPUR - La Conferenza islamica che doveva - nei piani della Malaysia che la ospita - aggregare i Paesi musulmani nella lotta al terrorismo internazionale a fianco degli Stati Uniti, si é trasformata in un tribunale contro Israele, accusato di “trascinare il Medio Oriente in una guerrá'. Le 52 (su 57 membri) delegazioni dell'Oci (Organizzazione della Conferenza islamica), fra cui numerosi ministri degli esteri, ha approvato oggi a Kuala Lumpur una risoluzione, giá subito dopo l'inizio dei lavori, in cui si denunciano “gli atti terroristici di Israele” e si chiede un intervento del Consiglio di Sicurezza dell'Onu - oltre che di Stati Uniti e Russia, sponsor del processo di pace in MO - affinché sia bloccata “l'aggressione israelianá' e assicurato il ritiro delle truppe dal territori palestinesi. Nella dichiarazione si chiede anche con urgenza un dispiegamento della forza di pace dell'Onu tra Israele e Territori occupati, e eventualmente un intervento militare “contro un governo che si rifiuti di obbedire alle risoluzioni delle Nazioni Unite”. La Conferenza islamica ha infine elogiato Yasser Arafat e i palestinesi, lodando la loro “valorosa resistenza” e il ritorno dell'intifada. Critiche contro gli Stati Uniti, accusati di non aver fatto abbastanza per frenare Sharon, sono state avanzate da molti dei partecipanti. Mancavano peró dal consesso, che per la prima volta si riuniva dopo l'11 settembre, i capi della diplomazia di Arabia Saudita - Paese che ha presentato con il principe Abdallah un piano di pace - e degli stati di frontiera come Egitto, Giordania e Siria, rappresentati da delegazioni di modesto livello politico. I palestinesi presenti stanno cercando di raccogliere adesioni intorno a una proposta di summit d'emergenza al Cairo, ma solo giovedí scorso si é concluso il vertice della Lega araba a Beirut (che ha adottato il piano saudita) e non sembra per ora che l'idea abbia avuto molti consensi. In apertura il primo ministro malaysiano aveva definito 'terroristi' sia le forze armate israeliane che i kamikaze palestinesi. Tentando di spiegare davanti ai delegati il concetto di terrorismo, Mahatir Mohamad aveva detto che gli attacchi contro civili dovevano essere considerati atti di terrorismo e i loro autori come terroristi. Poi la sua moderazione é stata travolta dalla risoluzione contro Israele.

1.4.2002 - ore 14.05 Ramallah Pacifisti italiani informano che attualmente l'ospedale di Ramallah è sotto il fuoco dei carri armati israeliani. Si sono visti diversi soldati Israeliani entrare nei reparti ospedalieri alla ricerca di palestinesi.

1.4.2002 (ANSA) - ore 14.54 Berlino. Nel gruppo di pacifisti che si trovano nel quartiere generale di Yasser Arafat assediato dall'esercito israeliano ci sono anche due attivisti tedeschi,secondo quanto confermato oggi dal Ministero degli Esteri a Berlino. I due erano insieme ai circa 30 pacifisti che ieri, nonostante il divieto dell'esercito israeliano, sono penetrati nella stanza dove é barricato Arafat con i suoi fedelissimi. Il governo federale, a quanto dichiarato da una portavoce del Ministero degli Esteri, ha rivolto una richiesta pressante al governo israeliano a evitare tutto ció che potrebbe mettere in pericolo gli attivisti. Sulla vicenda, Berlino si muove di concerto con gli altri stati Ue. Secondo quanto indicato dall'ufficio del responsabile palestinese per Gerusalemme, Sari Nusseiba, i pacifisti non vorrebbero lasciare l'edificio di Arafat per paura di essere arrestati dall'esercito israeliano.

1.4.2002 - ore 13.48 Resoconto da Dheisheh Partiremo da Dheisheh verso le 3 insieme al gruppo di Internazionali dell' ISM e insieme a 2 pullman di italiani della Carovana di Action for Peace per andare a Beit Jala e portare avanti un' azione di interposizione con i carrarmati, con il fine di introdursi nel villaggio osccupato. Beit jala é al momento sotto il controllo di circa 50 di carraarmati. Gli osservatori attivisti Internazionali cercheranno di passare attraverso le file di mezzi per introdursi nella case palestinesi, salutare le famiglie ed eventualmente rimanere nelle case a protezione dei civili. Tutta la zona è completamente militarizzata e ci sono anche parecchie truppe, quindi saraà difficile attraverso un' azione di opposizione pacifica, passare la fila di carriarmati. Purtroppo Betlemme è al momento assediata e i carriarmati si stanno stringendo attorno ai campi profughi di ora in ora sempre di piu. Insieme a noi prenderà parte all'azione anche la parlamentare di rifondazione comunista Gabriella Masha che da Gerusalemme si sta recando adesso qui a Betlemme con il resto della carovana.

attivisti e mediattivisti dal campo di Deheishe, Palestina

Resoconto di Luca di Rimini sulla permanenza a Ramallah della Delegazione di Action for peace e Disobbedienti.

1.4.2002 - ore 12.30 Ramallah/ANSA Ieri sera un'infermiera dell'ospedale Al Nazer di Ramallah, in Cisgiordania, ha detto all'Ansa di avere visto personalmente soldati israeliani sparare su uomini catturati all'interno del palazzo Der Harme, dove si erano barricati. "Era tutto tranquillo - ha detto l'infermiera Kabila - quando i soldati sono arrivati, hanno circondato l'ospedale con carri armati e hanno cominciato a sparare. Poi, sempre sparando, hanno fatto irruzione nel palazzo vicino, Der Harme. Quando sono usciti si sono trascinati dietro degli uomini contro cui hanno aperto il fuoco". L'infermiera ha visto chiaramente due cadaveri, molti altri feriti sono a terra, ma non sa dire quanti, perchè i militari continuano a sparare e impediscono al personale medico di uscire dal nosocomio.

1.4.2002 - ore 12.11 Roma. Conferenza Stampa a pzza S.Marco. Sulla situazione in Medio Oriente dall'Italia "C'é silenzio, equidistanza, assenza di responsabilitá". Lo dice Giovanna Russo Spena (Prc), che aggiunge:
"Abbiamo ritenuto necessario il nostro ritorno dopo che il Ministro degli Esteri ha dimostrato la propria incapacitá di azione, anche nel cercare di far uscire da Ramallah i pacifisti italiani che ancora si trovano nei territori. Abbiamo richiesto una convocazione d'urgenza delle commissioni esteri di Camera e Senato. Ci auguriamo che martedí non sia troppo tardi". Alla conferenza stampa erano presenti i due parlamentari appena rientrati dai Territori (P.Cento e G.Russo Spena), Bertinotti, Mons. Capucci -patriarca cattolico di rito coopto di Gerusalemme-, Nehemer Hammad -rappresentante dell'Autorità palestinese in Italia-, Daniel Amid -scienziato israeliano apertamente schierato contro l'operato del governo Sharon, i disobbedienti di Roma, Radio Onda rossa, Altremappe, e numerose altre realtà che si stanno mobilitando per fermare il massacro del popolo palestinese, in particolare il gruppo di palestinesi che sta iniziando uno sciopero della fame nel presidio permanente di pzza S.Marco.

Quello che i parlamentari presenti hanno deciso di fare è l'organizzazione di una delegazione di parlamentari che parta immediatamente per la Palestina, iniziativa che costituisca una sorta di staffetta con la straordinaria azione di interposizione che gli attivisti italiani e di altre nazionalità stanno svolgendo in questi giorni in particolare a Ramallah.

Inoltre è stato lanciato un appello alle personalità intellettuali e della società civile che appoggino l'azione degli attivisti in Palestina, già ci sono le prime adesioni. Alcuni di questi si sono mostrati disponibili anche a partire per portare il proprio contributo a fermare l'aggressione israeliana.

1.4.2002 - 11.50 Resoconto dal Mediacenter di Gerusalemme. Tutti gli internazionali sono arrivati all'albergo di Ramallah e raccontano che, stranamente, il percorso era libero da posti di blocco; questo contraddice la dichiarazione di 'stato di guerra' imposto a Ramallah e l'evacuazione di tutti i giornalisti, CNN compresa. Si sta ragionando sul da farsi, in un clima surreale, le strade sono deserte, si sente solo qualche sparo da lontano. C'è una riunione in corso con 6 francesi, una parte del gruppo che ha incontrato Arafat. 32 persone sono ancora dentro il compound e dichiarano che per il momento non hanno bisogno di altre persone (forse qualcuno uscirà nelle prossime ore). Raccontano che ieri appena usciti dal compound, erano 15 (tra cui Josè Bovè) e 3 medici palestinesi; gli israeliani volevano arrestare solo i palestinesi, loro si sono frapposti e alcuni sono stati arrestati e tutt'ora detenuti, sotto minaccia di espulsione. Tra le ipotesi in discussione c'è quella di portare ulteriori medicine all'ospedale, oppure fare azioni simboliche eclatanti. Raccontano che all'inizio i soldati sono stati completamente spiazzati dalla presenza dei civili e non sapevano come comportarsi: per questo sono riusciti ad entrare nel quartier generale di ARAFAT. Ma ora si teme che le cose possano cambiare.

1.4.2002 - ore 11.00 News da Ramallah
COMUNICATO STAMPA

Questa mattina, 1 aprile 2002, un nuovo gruppo di attivisti italiani ha rotto l'accerchiamento dell'esercito israeliano ed è entrato a Ramallah. Sono 24 tra i quali 14 Disobbedienti di Roma.
Nel primo gruppo Valerio Porcelli (Roma), Luca Casarini e Marco Rigamo (Padova), Domenico Mucignat (Bologna) dei Disobbedienti, Raffaella Bolini dell'Arci, Francesco Caruso della Rete No Global di Napoli, Sirio Conte dell'Assopace, Tano D'Amico.
“Non ce ne andremo fino a quando- ha dichiarato Luca Casarini portavoce dei Disobbedienti – non arriverà una forza di interposizione internazionale a protezione della popolazione palestinese e del Presidente Arafat”.
1 aprile 2002 ore 10,30
Ass. Ya Basta
Movimento dei/delle Disobbedienti

1.4.2002 - ore 10.13 Ramallah. Tre gruppi di persone della Carovana sono riusciti ad arrivare da Gerusalemme a Ramallah e ad entrare in città. Intanto 11 compagni dei 13 che erano chiusi in albergo, sono ripartiti per Gerusalemme.

1.4.2002 - ore 9.30 Ramallah Agenzie stampa stanno battendo la notizia che il gruppo di 13 francesi arrestato ieri (Bovè compreso) è stato condotto in un non meglio precisato commissariato ed è in attesa di espulsione.

1.4.2002 - ore 01.20 Aggiornamento da Dheishe 'Dopo essere entrati questo pomeriggio nella zona palestinese della citta di Betlemme il gruppo, composto da circa centocinquanta persone che ha deciso di fermarsi fino a domani nella zona si sta preparando ad affrontare la notte nel centro polifunzionale Ibdaa situato all'interno del campo profughi di Dheishe. Abbiamo visitato il campo accompaganati dai nostri contatti palestinesi, ci hanno mostrato le case distrutte dagli attacchi israeliani, i luoghi in cui sono stati assassinati civili palestinesi, le case dei martiri, tra cui quella della giovanissima suicida di ieri dove i parenti vegliavano in attesa del corteo funebre che si svolgerá domani. molte le emozioni. Il dolore delle esistenze costrette nel campo e soggette a continue umiliazioni, alla violenza scientifica dell'esercito israeliano; il disagio di fronte alle scelte disperate ormai appoggiate e sentite come proprie da una larga maggioranza della popolazione palestinese; il calore con cui ci accolgono, con cui ci ringraziano per la nostra presenza, i nugoli di ragazzini che ci girano attorno, gli uomini che ci salutano. salam aleykoum, thank you. Tornati al centro cena, riunione. Sentiamo colpi di armi da fuoco in direzione della citta e della colonia di gilo che la sovrasta dalla cima di una collina, a trecento metri in linea d'aria.Nel pomeriggio ci sono stati scontri a fuoco al termine della manifestazione per la giornata della terra. Altri scontri nei pressi del campo universitario. qui la situazione per il momento sembra abbastanza tranquillá.

1.4.2002 - ore 1.10 News dal Mediacenter di Gerusalemme. Sembra confermata la notizia dell'esecuzione dei 30 poliziotti Palestinesi mentre i carri armati e le truppe israeliane sarebbero entrate nella città cisgiordana di Qualquilya. I pacifisti presenti a Ramallah avrebbero ricevuto comunicazione di una loro espulsione imminente dalla città.

1.4.2002 - ore 1.00 News dal Mediacenter di Gerusalemme. I ministri del gabinetto di sicurezza hanno approvato l'estensione ad altre città dei Territori delle operazioni militari. I ministri hanno inoltre deciso di irrigidire l'isolamento di Arafat. Rispetto a questo Sharon ha aggiunto che il presidente palestinese non potrá piú dialogare con giornalisti stranieri né ricevere i pacifisti. Il ministro dell'interno ha ,inoltre, annunciato che sará impedito l'ingresso in Israele ai pacifisti che simpatizzano con la causa palestinese. É sempre più evidente che Sharon sta facendo di tutto per disfarsi di testimoni che possano riportare la "soluzione finale" che Israele sta portando avanti nei confronti dell'ANP e del popolo Palestinese in generale.

"BREAK POINT " MEDIA CENTER
Comunicato dai mediattivisti a Gerusalemme che stanno dando vita
ad una esperienza straordinaria di comunicazione indipendente

31.03.2002 - Roma Domani mattina alle ore 12.00 di fronte alla sede ONU di p.zza S.Marco, conferenza stampa dei deputati di ritorno dalla Palestina P.Cento e G.Russo Spena a nome di Action for Peace e della Carovana nei Territori. Uomini di cultura, tra cui Dario Fo hanno già dato sostegno all'iniziativa di una delegazione italiana di parlamentari e personalità da inviare subito dall'Italia.

31.03.2002 - ore 23.00 Ramallah C ontinuano ad arrivare conferme di ripetute esecuzioni sommarie che l'esercito israeliano sta compiendo durante i rastrellamenti. Di poche ore fa l'assassinio a sangue freddo di almeno 30 poliziotti palestinesi catturati dai militari israeliani. Il fatto é stato denunciato dal capo della polizia palestinese in Cisgiordania, col. Jibril Rajub.
É stato un "massacro", ha detto Rajub. Il palazzo è stato circondato dall'esercito e nonostante le trenta persone avessero deposto le armi e stessero uscendo dall'edificio disarmati, sono stati giustiziati a sangue freddo. Alle ambulanze della Mezza Luna rossa, giunte sul posto, è stato impedito di operare e ai medici ed infermieri è stato imposto di sdraiarsi a terra per poi essere mandati indietro.
Molte le denunce del personale degli ospedali che parlano da diverse ore di persone che sono giunte in ospedale visibilmente uccise da colpi alla nuca e alla tempia.

É intanto confermata la notizia del fermo di Bovè e di altri 12 francesi, arrestati insieme a 3 infermieri palestinesi usciti dalla residenza di Arafat e ai quali precedentemente i soldati israeliani avevano garantito l'uscita senza conseguenze. Di fronte alla intenzione dei militari di arrestare i 3 palestinesi la delegazione francese ha deciso di farsi fermare con loro.

31.3.2002 - ore 22.00 Gerusalemme.
Comunicato di Action for peace: 'Domani mattina andremo verso Ramallah'
 
31.03.2002 - Un lancio Ansa delle 21.04 riferisce che attualmente Bové e gli altri fermati si trovano nella caserma di Beit El, vicino a Ramallah.

31.03.2002 - ore 20.40. Ramallah. Notizie incerte giungono da Ramallah circa l'arresto di tre palestinesi e tre francesi nella residenza di Arafat. Sembra che di fronte alla minaccia di arresto da parte dei militari israeliani dei tre palestinesi, i tre internazionalisti (fra i quali notizia da confermare sembra ci sia anche Bovè) si siano frapposti. Non è chiaro se sia seguito il fermo dei francesi, cosa certa è che da quel momento è impossibile comunicare telefonicamente con Bovè.

31.03.2002 - ore 20.00 - Roma. Durante la manifestazione pacifica in solidarietà con il Popolo Palestinese alcuni individui con bandiere israeliane si sono avvicinati e sembra abbiano aggredito un giovane. Al momento continuano a stazionare in Piazza S. Marco, luogo dal quale la manifestazione era partita.

31.03.2002 - ore 20.00 Aggiornamneti dal Media Center di Gerusalemme. Il deputato dei Verdi Mauro Bulgarelli, al telefono da Ramallah riferisce che 32 pacifisti di nazionalità francese sono ancora nel quartier generale di Arafat, e sarebbero intenzionati a pernottarvi.

31.03.2002 - ore 19.50 Ramallah. Giunge notizia che i militari israeliani sono entrati in uno dei due ospedali di Ramallah. La parlamentare Luisa Morgantini, che insieme ad altri internazionalisti si trova all'interno dell'ospedale Arab medical Center, riferisce che gli internazionalisti stanno presidiando tutti gli ingressi dell'ospedale per impedire l'eventuale incursione anche in questo.

31.03.2002 - ore 19.45 Dheishe da Indymedia Circa 30 carri armati israeliani hanno preso posizione nei pressi della tomba di Rachele, a Betlemme. La tomba si trova tra la città e il checkpoint in direzione Gerusalemme. L'esercito sta dunque lentamente avanzando verso Betlemme.

31.03.2002 - ore 19.25 Dal Media Center di Gerusalemme Nelle ultime ore alcuni siti israeliani che riportano indiscrezioni dei servizi segreti, annunciano come imminente un'estensione dell'offensiva israeliana a tutta la Cisgiordania. Inoltre, secondo il deputato arabo israeliano Ahmed Tibi, che avrebbe appreso la notizia da Yasser Arafat, centinaia di militanti Palestinesi saranno espulsi da Israele in Giordania e in Egitto.
Nel campo di Dheishe alcuni internazionalisti probabilmente decideranno di pernottare nelle abitazioni del campo.

31.03.2002 - ore 19.05 - Ramallah. Giunge notizia, da confermare, che 13 attivisti francesi che erano nel quartier generale con Arafat sono stati "presi in consegna" da militari israeliani, caricati su un furgone per una destinazione ignota.
Da agenzie stampa circola inoltre la notizia che l'esercito israeliano stia minando alcune zone nei dintorni di Ramallah.

31.03.2002 - Appello dai compagni che si trovano a Gerusalemme: questo è il numero della unità di crisi della Farnesina, che dovrebbe seguire la vicenda dei cittadini italiani all'estero: visto il disinteresse che sta mostrando per il pericolo che corrono i compagni a Ramallah e a Dheishe, SI INVITANO TUTTI A TELEFONARE CHIEDENDO NOTIZIE DEI PROPRI PARENTI E AMICI IN PALESTINA. 06 - 36915551

31.03.2002 - ore 18.15 Gerusalemme L'assemblea della Carovana presente a Gerusalemme ha deciso di tentare una azione di pressione in solidarietà con i compagni chiusi dentro Ramallah.
Domani mattina dalle ore 7.00 la Carovana si muoverà a gruppi verso Ramallah tentando di superare i check point che stanno tenendo isolata la città.
Dall'Italia, intanto stanno partendo il prosindaco di Venezia Gianfranco Bettin e la parlamentare Graziella Mascia, per raggiungere i Territori e sostenere l'iniziativa di pressione sul governo israeliano.

31.03.2002 - ore 17.45 Ramallah Dall'ospedale di Ramallah, dove è presente un gruppo di pacifisti, giunge la notizia che è appena arrivato un giornalista del Boston Globe ferito. Nel frattempo continuano ad arrivare persone evidentemente giustiziate con colpi alla nuca. É confermata la notizia che circa 40 internazionali sono all'interno del bunker di Arafat, mentre altri sono chiusi in albergo. Il console Italiano , che sta cerando di recarsi a Ramallah, con tre macchine, per portarli fuori dalla città, è ancora fermo al checkpoint di Kalandya.

Intanto diversi elicotteri stanno sorvolando il campo profughi di Dheishe e la stessa abitazione che sta ospitando un gruppo di 35 Italiani del Coordinamento di Solidarietà all'Intifadah. Paolo Cento e Giovanni Russo Spena, che saranno di ritorno in Italia in serata, hanno lanciato un appello per una carovana di parlamentari che raggiungano Arafat a Ramallah. L'iniziativa sta raccogliendo già numerose adesioni nel parlamento e domani ci sarà un incontro con il presidente della camera Pierferdinando Casini. L'assemblea di Action for Peace, che si sta tutt'ora riunendo presso l'Hotel Ambassador, sta valutando l'idea di intensificare la presenza internazionale a Ramallah e, per domani mattina, ha convocato una conferenza stampa al consolato italiano.

Intanto giunge notizia che le autoritá militari israeliane hanno dichiarato la cittá di Ramallah "zona di esclusione militare", e ne hanno espulso tutti i giornalisti: la notizia é stata diffusa dall'emittente tv satellitare araba "al-Jazira", secondo la quale le truppe israeliane hanno circondato gli uffici di corrispondenza di alcuni organi di informazione (fra i quali l'ufficio della stessa al-Jazira), per impedire ai giornalisti di uscire per il loro lavoro di raccogliere informazioni. Sherin Abu Akla, una giornalista di al-Jazira inviata a Ramallah, riferisce: "L'edificio in cui ci troviamo é circondato da carri armati, e nei piani inferiori ci sono soldati israeliani. Non ci impediscono di lavorare all'interno dell'ufficio, ma non ci consentono di uscire" (mentre la giornalista pronunciava queste parole nel microfono dell'emittente, si sono udite raffiche di miragliatrice non lontane). Un altro inviato di al-Jazira a Ramallah, Walid al-Omari, ha fatto sapere che le autoritá militari israeliane non hanno consentito a lui né ai suoi colleghi di recarsi ad Haifa, per riferire sull'attentato che oggi vi ha ucciso 15 persone.

31.03.2002 - ore 17.00 Corrispondenza da Ramallah Ascolta

31.03.2002 - ore 16.30 Corrispondenza dal campo profughi di Dehishe Ascolta

31.03.2002 - ore 16.19 Ramallah Dalla città giungono notizie di combattimenti continui. Le strade sono deserte e circolano solamente carri armati. Si hanno notizie di esecuzioni sommarie da parte dei soldati israeliani che stanno rastrellando casa per casa.

31.03.2002 - ore 15.20 Il deputato Verde Paolo Cento e quello di Rifondazione Comunista Giovanni Russo Spena hanno deciso di lasciare la carovana pacifista di Gerusalemme per tornare urgentemente a Roma entro la serata di oggi con l'obiettivo di organizzare una missione ufficiale di parlamentari italiani ed europei da inviare al piú presto a Ramallah e negli altri territori palestinesi. Lo hanno reso noto i due parlamentari in un comunicato inviato a Roma. “In questo momento a Ramallah ci sono circa 30 pacifisti italiani, un parlamentare, 30 cittadini europei che sono impossibilitati a muoversi per rientrare a Gerusalemme - é scritto nel comunicato - . Lo stesso presidente Arafat nonostante le risoluzioni dell'Onu vive una condizione di costante pericolo per la propria vita. Stiamo tornando d'urgenza a Roma perché é necessario che parlamentari italiani ed europei si rechino subito e in via ufficiale a Gerusalemme, Ramallah e negli altri territori palestinesi con l'obiettivo di garantire l'incolumitá dei palestinesi, di Arafat, degli italiani e degli europei che si trovano nei territori occupati.

31.03.2002 - ore 14.30 Ramallah I soldati Israeliani sono entrati nell'abitazione di Marwan Bargouthi,segretario generale di Fatah in Cisgiordania,uno dei leaderi più popolari dell'intifadah. Non avendolo tovato i militari Israeliani hanno arrestato i suoi familiari.
 
31.03.2002 - ore 14.30. La situazione a Ramallah si fa sempre più problematica, una parte degli attivisti internazionali sono chiusi in albergo senza viveri, circondati dai carri armati. Gli altri attivisti che erano davanti all'ospedale sono riusciti a non far entrare gli israeliani all'interno, ma rimangono bloccati lì. Inoltre ai veicoli inviati dal consolato italiano che dovevano recarsi a Ramallah per accompagnare la delegazione fuori dalla città è stato negato l'accesso.

31.03.2002 - ore 14.00. La comunità Palestinese di Roma che da questa mattina è davanti alla sede dell'Onu a Piazza San Marco, ha annunciato che comincerà lo sciopero della fame.
Intanto a Ramallah un gruppo di pacifisti tra cui 12 italiani, si trova davanti all'ospedale della città assediato dall'esercito palestinese che impedisce alle ambulanze di passare.

31.03.2002 - ore 13.05 Movimento di truppe, 140 tank intorno a Betlemme(Bettlemme , Beit Sahur, campo profughi di Dheisheh): è previsto a breve, forse tra un'ora, un attacco a Beit Jalla. Intanto nel campo di Dheishe sono rimasti circa 35 attivisti italiani e altri attivisti stranieri, una ventina, mentre i compagni della Carovana sono tornati verso Gerusalemme. A Ramallah i 30 francesi e i 12 italiani che già da tempo sono isolati in albergo, hanno incontrato gli 11 italiani e 23 francesi che li hanno raggiunti da poche ore. Si muoveranno nuovamente per raggiungere l'ospedale che necessita donatori di sangue, per poi andare al quartier generale di Arafat e tentare di portare un soccorso medico. Intanto da Gesusalemme si stanno muovendo diversi consoli (non è nota la nazionalità) verso Ramallah, all'albergo che ospita gli attivisti internazionali e poi nel quartier generale di Arafat.

31.03.2002 - ore 11.00 Ramallah La delegazione di disobbedienti che è ancora a Ramallah e avrebbe dovuto lasciare la città questa mattina è costretta a rimanere ancora nell'albergo a causa dei violenti combattimenti che ci sono nella città. Le automobili che sarebbero dovute giungere a prenderli sono impossibilitate a transitare nelle strade.
2 persone appartenenti al gruppo francese di Bovè si sono unite al Medical Relieve e stanno aiutando medici ed infermieri palestinesi nei soccorsi ai numerosissimi feriti che si trovano nelle strade.

31.3.2002 - ore 10.30 Gerusalemme Guinge notizia che il compagno Mario Campagnano, arrestato venerdì durante le cariche all'Orient House è stato appena scarcerato.
Intanto gli attivisti della Carovana che questa notte sono rimasti nel campo profughi di Dheishe stanno facendo ritorno a Gerusalemme.

31.03.2002 - ore 10.00 Ramallah Notizie confuse giungono dal quartier generale di Arafat. Il ministro palestinese dell'informazione, Yasser Abed Rabbo, ha dichiarato alla televisione araba Al Jazeera che i soldati israeliani stanno entrando negli uffici di Arafat e hanno aperto il fuoco a pochi metri dal leader dell'Autorità nazionale palestinese. L'esercito israeliano smentisce. Quello che è certo è che a Ramallah si sentono insistentemente sparatorie nell'area del quartier generale e che anche le comunicazioni telefoniche con Arafat si sono bruscamente interrotte. Un reporter dell'Associated Press, al telefono con palestinesi che si trovano dentro l'edificio di tre piani, dichiara di aver sentito effettivamente spari all'interno.

30.03.2002 - ore 1.07 Resoconto da Dheishe Dal campo profughi di Dheishe: per ora la situazione è tranquilla, siamo all'interno del centro culturale Ibdha (i compagni della Carovana insieme ad una trentina di quelli che già da tempo erano nel campo), situato proprio all'entrata del campo. É un palazzetto di 3 piani: al pian terreno la computer room, al primo piano stanze da letto, al secondo una grande sala dove stanotte dormiremo, al terzo la sala ristorante. A 20 metri dal centro Ibdah ci sono alcuni edifici dell'ONU e della Mezzaluna Rossa. Siamo arrivati qui dopo mezz'ora di cammino da Betlemme: appena arrivati ci hanno fatto fare un giro per il campo -che risale al 1948. Il campo ospitava 12.000 palestinesi, che vivono in condizioni di assoluta precarietà in queste case dai muri sottili e fatiscenti. La popolazione ci ha accolto con molto affetto, soprattutto le decine di bambini dai 2 ai 12 anni che ci hanno accompagnato per tutto il giro. I muri delle case sono ricoperti di scritte e manifestini con le foto dei martiri: queste strade, queste case, ogni cosa qui trasuda dolore e disperazione. Da questo campo proveniva la ragazza di 16 anni che si è fatta esplodere ieri in un supermercato a Gerusalemme Ovest. Terminato il giro, siamo tornati qui al centro e, durante la cena offertaci dai palestinesi, abbiamo potuto vedere tramite satellite il tg3 e il tg1, da cui abbiamo appreso del nuovo attentato avvenuto a Tel Aviv poche ore fa. Ora ci stiamo organizzando per la notte: la situazione per ora è incerta, l'esercito potrebbe entrare nel campo per rallestrare o per altro. Noi ci sistemeremo al terzo piano, la consegna è di muoversi con attenzione e di mantenere la calma nelle possibili occasioni di pericolo.

30.03.2002 - ore 22.10 Betlemme Dalla collina di Betjalla i soldati israeliani stanno sparando con mitragliatrici pesanti verso la zona dell'università di Betlemme. Intanto gli attivisti che sono ancora a Dheishe, un centinaio, sono rimasti isolati e senza alcuna rappresentanza politica, con grosse difficoltà nel comunicare attraverso i telefoni cellulari.

30.03.2002 - ore 22.00 Ramallah Giungono notizie che le truppe israeliane siano arrivate davanti alla porta dove è rifugiato Arafat intimando la resa alle sue guardie del corpo e la consegna delle armi. Poco prima il presidente palestinese aveva lanciato un appello all'emittente televisiva Al Jazira chiedendo aiuto alla comunità internazionale. La squallida accusa delle autorità israeliane è che dentro il bunker di Arafat siano presenti dei terroristi. I medici irlandesi confermano la loro permanenza nel bunker a fianco del premier.

30.03.2002 - ore 21.30 DAL MEDIA CENTER DI GERUSALEMME - La manifestazione sotto la casa di Sharon si è conclusa intorno alle ore 20:00 locali.I manifestanti eano circa 500 di cui 200 di Action for Peace e altri 300 pacifisti Israeliani di Peace Now. Presenti anche alcuni dei riservisti che si rifiutano di continuare a servire lo stato d'Israele. La delegazione dei 4 pacifisti ,tra cui Bovè e Bulgarelli ,che sono entrati nel quartier generale di Arafat sono usciti dopo aver incontrato il presidente dell'ANP. Ora gli internazionali presenti a Ramallah sono in albergo e ci parlano di una realtà drammatica. Ci riferiscono infatti che l'attacco a Ramallah è iniziato.Gli elicotteri Apache dell'esercito israeliano stanno attaccando con missili la residenza di Arafat,al quale sarebbe stato dato l'ultimatum di uscire entro un'ora dalla sua stanza. In caso contrario SARÁ UCCISO. Nel quartier generale di Arafat sarebbero entrati anche due medici del Medical Relief di cui una, di cittadinanza Irlandese, si trova ancora dentro ed ha affermato la determinazione del Presidente a non arrendersi.Alla città è stata ,inoltre, tagliata l'elettricità e i soldati stanno entrando casa per casa distruggendo ,orinando e derubando le famiglie Palestinesi. Sono stati occupati anche gli ospedali , dove gli Israeliani stanno terrorizzando con i cani i pazienti. Sembrerebbe, inoltre,che sia iniziato anche un attacco aereo anche a Tulkarem.

30.03.2002 - ore 20.56 Betlemme Preoccupante anche la situazione nel campo profughi di Dheishe dove sono presenti numerosi attivisti italiani e di altre nazionalità. Si teme un intervento massiccio dell'esercito israeliano che sta stringendo l'assedio anche in altre località: si parla in particolare di Gaza e Tulkarem.

30.03.2002 - ore 20.50 Ramallah Sempre più grave la situazione a Ramallah dove voci insistenti parlano di un imminente sfondamento delle stanze dove si trova Arafat. Il premier israeliano Ariel Sharon si prepara ad attentare alla vita di Arafat "dando ordine all'esercito di portare l'assalto all'ufficio di Arafat", ha dichiarato il ministro palestinese dell' informazione, Yasser Abed Rabbo, alle telecamere di al-Jazeera. Abed Rabbo ha detto che il comandante dell'esercito siraeliano che guida l'assedio all'ufficio di Arafat ha avvisato il sindaco di Ramallah, Moustapha Issa, che i suoi soldati avrebbero sferrato l'attacco "entro un'ora".

"In questo momento mi informano che stanno lanciando missili contro il quartier generale di Arafat", dichiara poco dopo il capo dei negoziatori palestinesi, Saeb Erekat, intervistato al telefono alla Cnn. "É una situazione molto grave, io sono estremamente preoccupato per la vita di Arafat e di quelli che gli stanno vicino", aggiunge Erekat, ricordando che il presidente palestinese è "senza acqua corrente, né luce, senza cibo e senza alcun tipo di assistenza sanitaria". "Non si può contattare Arafat", spiega, precisando che il leader palestinese è completamente isolato.

30.03.2002 - ore 18.30 Ramallah La delegazione di disobbedienti è rientrata in albergo in un clima molto teso in tutta la città. Dopo l'intimazione dell'esercito israeliano agli stranieri di lasciare la città si teme una ulteriore escalation della situazione. Al momento i compagni sono in albergo senza poter uscire fino a domattina. Si sta cercando di comunicare alla stampa la presenza della delegazione a Ramallah.
 
30.03.2002 - ore 17.30 Ramallah I collegamenti con Ramallah sono sempre più difficili. La situazione è precipitata, le truppe hanno invaso la città con i carri armati. L'esercito sta entrando casa per casa distruggendo tutto ciò che trova, rubando i soldi e distruggendo i telefoni. L'Arab Medical Center è ancora presidiato dai militari che sono entrati con i cani nei reparti terorizzando i degenti.
Corrispondenza di Moustafà Barghouti - Ascolta da Sherwood.it

30.03.2002 - ore 17.00 Gerusalemme Doma ni mattina è prevista un'iniziativa in solidarietá con Mario Campagnano, il compagno fermato e ferito ieri durante le cariche della polizia israeliana agli attivisti che manifestavano nei pressi dell'Orient House, sede dell'Organizzazione per la liberazione della Palestina, a Gerusalemme est.

30.03.2002 - ore 15.40 Corrispondenza audio da Ramallah
1- Entrata dei disobbedienti a Ramallah
2- Donazione del sangue all'ospedale di Ramallah
3- Una delegazione di disobbedienti rompe l'assedio al quartier generale di Arafat
4- Aspettando l'uscita della delegazione...

30.3.2002 - ore 14.30 Ramallah La delegazione di attivisti è riuscita a rompere l'assedio che sta stringendo Arafat da giorni: dopo essersi spostata dall'ospedale verso la residenza dell'ANP è riuscita ad instaurare una trattativa con l'esercito israeliano riuscendo a far entrare nel bunker dove si sta rifugiando Arafat una delegazione di medici e il deputato verde disobbediente Mauro Bulgarelli. Stanno portando medicinali e batterie per telefoni cellulari. Le restanti 36 persone, con visibili pettorine gialle e bandiere bianche, sono a pochi metri attendendo che la delegazione esca , accerchiati da decine di soldati in assetto di guerra.

Nel frattempo continuano a giungere notizie drammatiche dagli ospedali assediati dall'esercito addirittura nelle corsie, e continuano ad accogliere feriti gravissimi provenienti da molte parti della città, nelle ultime ore elicotteri Apache hanno bombardato la sede della polizia palestinese. In ospedale manca sangue e ossigeno.

30.03.2002 - ore 15.00 Betlemme. La carovana di Action for Peace sta tornando da Betlemme a Gerusalemme. 50 di loro sono rimasti a Betlemme insieme al gruppo di attivisti che presidiano il campo profughi di Dheishe.Altri attivisti hanno intenzione di raggiungere Gerusalemme intorno alle 19.00 per un'iniziativa di protesta sotto l'abitazione di Sharon.

30.3.2002 ore 14.00 Betlemme La situazione è momentaneamente più tranquilla, dopo la affollata assemblea di internazionalisti e palestinesi in piazza ora un gruppo di attivisti della Carovana di Action for peace stanno cercando di raggiungere il campo di Dheishe, dove sono già presenti altri attivisti italiani fra cui gruppo di Indymedia.

30.3.2002 - ore 13.15 Ramallah All'ospedale stanno continuando ad arrivare feriti gravi e manca il sangue. Alle delegazioni di attivisti presenti nella città è stato chiesto di spostarsi verso la residenza di Arafat per tentare di proteggere le ambulanze e i medici che con difficoltà si spostano per le strade. Dopo una notte insonne a Ramallah, dove per tutta la notte si sono uditi colpi di mitragliatrice e di cannoni, la delegazione di disobbedienti unita al gruppo francese, è in ospedale a donare il sangue. Giungono notizie di rastrellamenti di uomini palestinesi da parte dell'esercito israeliano: sembra che decine di persone siano ammassate in alcuni edifici in attesa di essere portati via. La delegazione sta decidendo il da farsi, l'intenzione è quella di portare un omaggio a Raffaele Ciriello, fotoreporter ucciso il 13 marzo, e deporre una corona di fiori.

30.3.2002 - ore 13.00 Gerusalemme Concitate le notizie che giungono dal check point della città di Betlemme. Sembra che la Carovana di Action for peace (circa 400 persone) più i pacifisti francesi sembra stia riuscendo ad entrare a Betlemme, e cercarà di entrare nel campo di Dheishe per congiungersi con gli altri attivisti italiani che sono lì. Durante l'attesa al check point di Aran la delegazione di Action for peace ha dato vita, in circa 300 , ad una manifestazione pacifica e colorata , accompagnata dalle musiche della banda degli ottoni di Milano.
Durante la trattativa per concordare il passaggio attraverso il checkpoint sono giunti numerosi poliziotti Israeliani in assetto antisommossa. Il gruppo di pacifisti ha quindi concordato di sciogliere il sit-in e molti cercheranno di recarsi a Betlemme ,dove la rappresaglia Israeliana potrebbe scatenarsi a momenti, dopo l'occupazione di Beit Jala, in risposta all'attentato suicida di ieri a Gerusalemme. A Betlemme, intanto, i compagni che dormono all'interno del campo di Dheisheh hanno deciso di rimanervi, mentre è in corso una manifestazione di circa 300,tra Palestinesi ed internazionali , che sta attraversando i campo nelle immediate vicinanze di Betlemme per ricordare la giornata della terra.
Intanto, nella mattinata, è stato fermato un compagno dei Giovani Comunisti, Francesco Chiodelli, accusato di aver fotografato, davanti all'Hotel Ambassador, alcuni poliziotti Israeliani. Si attendono aggiornamenti rispetto all'attuale posizione del compagno e in merito alla situazione a Betlemme che, stando alle ultime notizie Ansa, sembrerebbe che stia peggiorando. Questa notte intorno alle 24, 30 carri armati erano entrati nel campo per uscirne verso le 4.00 del mattino.

La manifestazione in programma per oggi a Ramallah, nella giornata della terra, non si farà: la carovana ha provato ad arrivare nella città, ma è stata bloccata da un primo check point molto distante da Ramallah.

30.3.2002 - ore 10.40 I compagni che si trovano a Ramallah si sono appena congiunti con la delegazione francese di cui fa parte anche
Bovè ed in questo momento si stanno muovendo per recarsi,tutti insieme, nel luogo in cui è stato ucciso Raffaele Ciriello per deporre dei fiori in memoria di chi, come Raffaele, è morto per la libertà d'informazione.
(leggi il Comunicato 'Un fiore per Raffaele')
L'iniziativa è sostenuta anche dalla Federazione Nazionale della Stampa Italia, e sarà attuata anche nel suo nome. Per la Fnsi, Paolo Serventi Longhi ha assicurato i disobbedienti la sua vigilanza diretta e ha affidato loro il rilancio del messaggio con cui accompagna l'adesione all'iniziativa: "Chiediamo alle autorità militari israeliane sul campo - ha detto - e al governo italiano, affinché se ne faccia latore presso il governo d'Israele, di consentire quest'atto di testimonianza contro la violenza. Che le armi tacciano almeno per quegli istanti, che l'azione civile, il diritto di testimonianza e il dovere della comunicazione siano garantiti, che i free-lance che andranno in quel luogo tra gli altri attivisti possano rendere quest'omaggio al loro collega caduto per la libertà d'informazione, a nome di tutte le giornaliste e tutti i giornalisti italiani".
La situazione nella città resta molto tesa: fitte raffiche di mitragliatrice pesante sono echeggiate nelle prime ore di questa mattina dal centro della città, da dove viene una spessa nube di fumo nero, probabilmente causata da un incendio. Nella città, presidiata da decine di corazzati e blindati israeliani, piazzati a tutti gli incroci, si sono sentiti anche spari di armi automatiche e almeno una esplosione di bomba a mano, ma al momento non si sa se ci sono state vittime.

30.3.2002 - ore 10.30 Questa mattina 25 componenti della delegazione che si trova a Gerusalemme Est hanno donato il sangue all'ospedale principale di Gerusalemme Est , dove hanno ricevuto un sentito ringraziamento del direttore. Il sangue verrà distribuito negli ospedali della Cisgiordania: una prima ambulanza ne starebbe già portando una parte a Ramallah.
(leggi il Comunicato Stampa)Tutta la delgazione di Action for Peace si sta muovendo ora dall'Hotel Ambassador per dirigersi verso il checkpoint di Qualandya per raggiungere Ramallah. A Beit Jala gli Israeliani continuano a tenere occupato il villaggio. I compagni che si traovano nel campoprofughi di Dheishe si recheranno a Betlemme per incontrare il governatore per poi congiungersi con un'altra delegazione di internazionali con i quali daranno luogo ad una manifesazione da Beit Jala a Dheishe.

Intanto giunge notizia da confermare che gli Stati Uniti avrebbero dato parere positivo nelle prime ore di oggi alla bozza di risoluzione in discussione al Consiglio di sicurezza dell'Onu che chiede il ritiro delle truppe israeliane dalle città palestinesi. Lo hanno detto funzionari americani. Il testo, se sarà approvato, segnerà un cambiamento di posizione rispetto alle dichiarazioni di ieri del segretario di stato Colin Powell, che esprimevano comprensione per la decisione israeliana di dare una risposta militare dopo una serie di attacchi terroristici contro civili israeliani. All'Onu continuano tuttavia le discussioni con la Siria, membro del Consiglio, che vorrebbe un testo piú forte centrato sulla fine dell'occupazione israeliana dei Territori palestinesi invasi dal 1967.

per le notizie dal 27 marzo al 29 marzo ...

 

più immagini | disobbedienti | Informazione sopre Palestina | www.agp.org