archivos de los protestos globales
archives of global protests

Date: Tue, 26 Mar 2002 18:12:56 +0100
Arrestati attivisti italiani contro l'oleodotto OPC in Ecuador

Urgente: arrestati illegalmente ecologisti in Ecuador
 http://www.sherwood.it/portal/search.php?query=&topic=48
Protestavano contro l'oleodotto OCP. Due gli
http://www.yabasta.it/iniziative/quito.htm italiani

Durante la giornata del 25 marzo sessanta poliziotti delle forze
speciali del gruppo di intervento della polizia nazionale ecuadoriana
hanno fatto irruzione nel Campamento Ecologista di Mindo, Amazzonia, ed
hanno arrestato diciassette persone, quattordici stranieri e tre
ecuadoriani, tra cui un minorenne.

Tra loro, due gli italiani: Paola Colleoni e Matteo Giacometti. Il campo
ecologista era stato allestito per proteggere pacificamente il
territorio ecuadoriano dalla sua imminente distruzione causata dal
megaprogetto dell'Oleodotto di greggio pesante (OCP) che rischia di
causare un danno senza precedenti non solo all'ecosistema, ma anche agli
abitanti ed alle loro economie.
Nel consorzio di multinazionali petrolifere che stanno costruendo il
mega oleodotto di cinquecento Chilometri vi è anche l'italiana danni
ambientali e sociali in Ecuador.
Questa mattina a Quito, presso la Intendenza di Pichinchia si terrà
l'udienza con la polizia e con gli ufficiali del governo ecuadoriano. L'
unico reato contestabile: difendere il patrimonio naturale dell'Ecuador
e dell'umanità e tentare di evitare l'estinzione della cultura e
dell'identità dei popoli che abitano da millenni questi luoghi
fondamentali per l'equilibrio del pianeta.

Durante l'irruzione violenta all'interno del campo sono stati
ripetutamente violati numerosi diritti degli ecologisti presenti: non
gli è stato contestato nessun reato e quel che è ancora più grave, è il
fatto che nessuno dei quattordici stranieri ha avuto la possibilità di
avvisare le rispettive Ambasciate. Gli arrestati inoltre si trovavano in
un terreno privato con l'autorizzazione del proprietario.Crediamo che
questo sia un avvenimento gravissimo, che dimostra quanto forte sia il
braccio e l'influenza delle multinazionali del
 petrolio nei Paesi
dell'America Latina.
Le proteste locali ed internazionali e le campagne organizzate per
impedire la costruzione dell' Oleodotto ha inasprito ulteriormente la
repressione  del
Governo
Ecuadoriano nei confronti di qualsiasi lotta o protesta
  da parte delle
migliaia e migliaia di cittadini ecuadoriani contrari all'ennesimo
megaprogetto invasivo e distruttivo. Questo è confermato dall'utilizzo
delle stesse Forze speciali per sequestrare cittadini stranieri inermi e
pacifici. Solo poche settimae fa sono stati inviati 14000 soldati nelle
provincie di Orellana e Sucumbios, da dove partirà l'oleodotto, per
reprimere uno scipero generale.

Chiediamo la immediata scarcerazione per tutti i detenuti nel centro di
detenzione temporanea a Quito e l'immediata presa di posizione su questo
atto gravissimo da parte del Governo Ecuadoriano per le numerose
violazioni compiute.
Riaffermiamo con forza la nostra volontà, insieme alle organizzazioni
ecuadoriane, di portare avanti la nostra campagna per impedire la
costruzione dell'oleodotto di greggio pesante che avrà come unico
effetto quello di aumentare la violenza e la militarizzazione della
zona, distruggere le ultime foreste vergini dell'Ecuador, danneggiare
irrimediabilmente le economie locali e rurali, violare la cultura e la
identità dei popoli indigeni, estinguere una buona parte della
biodiversità
del paese e indebolire ulteriormente la già "dollarizzata" economia
ecuadoriana.


I Promotori della Campagna OCP: 
Giuseppe De Marzo, Federazione Verdi, Comitato Internazionalista U'wa
Jaroslava Colajacomo, Campagna per la riforma della Banca Mondiale,
Associazione Ya Basta!, Radio Sherwood

Ecuador | AGP