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TAVOLO 6:
SOTTOTAVOLO X:
L'ESCLUSIONE DELLE SESSUALITÀ DIVERSE (o VERSO UNA SESSUALITÀ LIBERA, GIOIOSA E AUTODETERMINATA)

I cambiamenti verificatisi all'ultimo momento rispetto alla classificazione dei tavoli di lavoro ha creato confusione tra i partecipanti che non sapevano se la tematica fosse centrata sulla liberazione lisbigay o se riguardasse altri aspetti sociali della sessualità come l'oppressione nei confronti delle donne e l'abuso sui minori.

La dinamica del tavolo ci ha fatto toccare anche questi temi. Tuttavia questo lavoro si centra soprattutto sulla critica al patriarcato e all'omofobia nella sua fase neoliberista. Inoltre abbiamo riflettuto su come sogniamo il mondo, sulle nostre utopie.

Cerchiamo di dar seguito agli sforzi realizzati nel 1ºIncontro in cui si parlò di Società civile esclusa e delle cause di questa emarginazione (donne ed omosessuali tra gli altri). Allora venne detto che "le lesbiche e gli omosessuali sono sempre esistiti ma hanno vissuto relegati, infatti li si considera malati/e, pazzi/e, pericolosi/e (...). Così in tutto il mondo vengono condannati/e alla discriminazione, all'esclusione, all'invisibilità. La famiglia patriarcale è una struttura estremamente discutibile, funzionale agli schemi di dominazione del neoliberismo.

D'altro canto critichiamo la scarsa partecipazione degli uomini ai temi che trattano del patriarcato e della sessualità, così come il ruolo secondario svolto dalle diverse tendenze sessuali nell'Incontro.

IL MONDO IN CUI VIVIAMO

Denunciamo che il diritto alle differenti opzioni sessuali è macchiato e calpestato in molti popoli di questo pianeta. Nei quattro angoli del mondo si estendono le realtà omosessuali anche se non si manifestano sotto il canone occidentale delle lotte lesbigay. In ogni angolo del pianeta appare l'oppressione sessuale della donna che la relega ad un sessualità meramente riproduttiva.

L'ingiustizia delle leggi è evidente dal momento che la sessualità è illegale in alcuni paesi e priva le donne dei diritti più elementari. Tali leggi favoriscono la violenza fisica, psicologica, culturale e morale verso le donne, gli/le omo/bi/transessuali e le lesbiche.

Il sistema contempla la diversità come minaccia. Lo stato, le chiese istituzionalizzate e tutte le strutture di potere tentano di standardizzare le forme di vita in generale e la sessualità in particolare. I mezzi di comunicazione di massa contribuiscono alla diffusione di questa uniformità. Gli schemi educativi non fomentano il rispetto verso le differenze.

Il neoliberismo sostiene una società in cui si verifica una costante aggressione nei confronti del femminile, inteso come una qualità non esclusiva della donna. La sua controparte, il maschilismo, gode di buona salute e si estende all'interno dei nostri gruppi alternativi e nella sinistra.

IL MONDO CHE VOGLIAMO

Rivendichiamo la sessualità come qualità fondamentale della vita. Il desiderio, l'amore, la tenerezza, la sensualità e il piacere devono venire valorizzati e non strumentalizzati come mercanzia. La piena coscienza dei nostri sensi è parte di una percezione più creativa, gioiosa e completa del mondo che vogliamo costruire.

Vogliamo un mondo dove gli/le omo/bi/transessuali e le lesbiche non abbiano il ruolo di capri espiatorio delle frustrazioni causate dall'educazione normativa. Che i gruppi lesbigay siano ribelli assumendo una coscienza sociale critica e che i gruppi ribelli condividano la lotta lesbigay e la includano alla loro. Che lo zapatismo includa il rosa nel suo arcobaleno e che la liberazione lesbigay incontri tutti i colori dello zapatismo. Che l'educazione dei/delle bambini/e non sia sessista od omofobica e si avvii verso uno sviluppo sessuale libero senza repressione e senza abusi. Il rispetto verso l'infanzia come tappa di esplorazione e sviluppo è basico per la costruzione di una società egualitaria senza barriere né ostacoli per l'espressione libera dell'affettività, del desiderio e della gioia, senza modelli precostituiti.

Vogliamo anche un mondo in cui la liberazione delle donne, gay e lesbiche, dei/delle omo/bi/transessuali non significhi una riproduzione degli schemi patriarcali maschilisti, dove ci sia una sessualità tra persone e non tra generi. La solidarietà tra gli esseri umani deve fomentare la copartecipazione di uomini e donne per creare il mondo dei nostri desideri.

Un sogno individuale è solo un sogno; un sogno collettivo è una realtà.

PROPOSTA

Visti i lunghi, a volta gioiosi, a volte ardui, dibattiti per giungere a questo testo, non abbiamo avuto il tempo per dedicarci a stilare delle proposte che scaturiscano da queste conclusioni.

Si considera comunque di fomentare una rete, per il momento fondamentalmente di contatti informazione e scambio che

-raggruppi individui e collettivi inquieti per affrontare questi temi

-e che sia in contatto con gli altri collettivi e reti, lavorando principalmente sulla tamatica lesbigay o sul questionamento dei generi tradizionali.

Nell'immediato proponiamo di metterci in contatto già durante la chiusura all'Indiano con la Rete delle Donne per discutere sui principi della nostra proposta, così come sul processo organizzativo di tale rete.


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