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RELAZIONE PRESENTATA DALLA DELEGAZIONE DELL'EZLN SULLA LOTTA DELLE DONNE ZAPATISTE (*)

Compagne e compagni.

Io vi parlerò un po' di noi donne che siamo base d'appogio dell'Eercito Zapatista di Liberazione Nazionale.

Prima di tutto vi voglio dire che le donne del villaggio ribelle di Guadalupe Tepeyac sono sempre state molto forti.

Non ci arrendiamo e lottiamo con molta dignità.

Noi donne zapatiste pensiamo che non debba essere solo l'uomo a comandare perché anche noi donne abbiamo il nostro pensiero e le nostre idee.

Noi donne dei villaggi zapatisti vediamo che i nostri figli non hanno di che mangiare, che non hanno una buona casa né dei buoni vestiti.

Vediamo anche che la famiglia non ha terra per produrre un buon raccolto.

Inoltre noi donne indigene non abbiamo nemmeno educazione. Siamo molto poche quelle che sanno leggere e scrivere e non abbiamo neanche buona salute. Molte compagne muoiono durante i parti o di denutrizione

È per questo che noi lottiamo ed è per questo che appoggiamo l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale.

Quando le compagne insurgentes scesero dalle montagne e vennero nei nostri villaggi cominciarono a spiegarci che noi donne abbiamo i nostri diritti e dobbiamo lottare perché si rispettino questi diritti.

Questi diritti delle donne devono venire respettati prima di tutto dalla comunità stessa, perché è lì dove tutto comincia.

Allora noi ci siamo rese conto che quando gli uomini bevono picchiano le loro mogli. Per questo siamo molto d'accordo che non si beva nelle comunità.

Le compagne insurgentes ci hanno insegnato la lotta e poi le differenti comunità discussero delle leggi delle donne dei villaggi zapatisti.

In queste leggi noi donne dei villaggi zapatisti diciamo che ci devono rispettare, che le donne hanno il diritto di lavorare, a ricevere denaro, a decidere quanti figli avere, a sposarsi con la persona che vogliamo.

Perché prima non era così .

Ci sono molti villaggi in cui ancora si obbliga la donna a sposarsi con chi non vuole.

Per questo nei villaggi zapatisti c'è la legge che dice che non si può obbligare nessuno.

Le leggi delle donne dicono anche che le donne che vogliano entrare nell'EZLN lo possono fare e possono occupare carichi nella direzione, così come gli uomini, cioè possono essere degli alti gradi.

Tutto ciò dicono le leggi delle donne però nella pratica noi donne dobbiamo applicarle giorno per giorno, cioè dobbiamo mettere in pratica quello che sta sulla carta.

Nel mio villaggio Guadalupe Tepeyac noi donne partecipiamo a tutte le assemblee e a tutte le decisioni.

Noi donne abbiamo anche deciso la guerra e resistiamo e non stiamo lì tranquille a vedere se gli uomini portano a casa il denaro.

Siccome ora la situazione è molto dura, ci siamo organizzate in un collettivo e stiamo facendo dei teli ricamati.

Questi teli ricamati li vendiamo e con quelli tiriamo fuori il denaro e a volte è l'unico denaro che arriva alla famiglia perché in questo momento non abbiamo buona terra e quasi non c'è raccolto.

E allora noi donne organizzate in collettivi continuiamo a vedere come fare per organizzarci e non stiamo lì ad aspettare. Noi, in pratica, ci siamo rese indipendenti e ci facciamo rispettare.

Anche noi donne dei villaggi possiamo diventare insurgentes, possiamo andare in montagna e diventare soldati zapatisti.

Non tutte le donne vogliono essere insurgentes.

Alcune di noi donne dei villaggi vogliamo essere base d'appoggio perché abbiamo i nostri figli e le nostre famiglie e vogliamo prenderci cura di loro.

Allora appoggiamo le compagne combattenti con alimenti e ci prendiamo cura della loro sicurezza.

Per noi è chiaro che ci sono molti luoghi per lottare e che ad alcune donne tocca combattere e ad altre, come noi, tocca appoggiarle nei villaggi.

Questo è ciò che possiamo dire della nostra lotta.

Noi vediamo che la lotta delle donne è molto lunga e vediamo che è molto diversa a seconda dei luoghi.

Noi donne dei villaggi zapatisti vediamo che le donne lottano in altri paesi, però vediamo che lottano per cose che a volte non capiamo.

Voglio dirvi che noi donne zapatiste rispettiamo il modo di pensare di tutte voi.

Vogliamo conoscere le vostre lotte e parlarvi di come lottiamo noi e di come ci organizziamo .

Vogliamo che ci ascoltiate però ancor più vogliamo ascoltarvi.

Forse a qualcuno può sembrare che la nostra lotta sia poca cosa e che dobbiamo lottare di più. Noi gli diciamo che la nostra lotta, come quella di tante donne, è appena cominciata.

È tutto compagne e compagni.

Attentamente

Compagna Dalia e Compagno Felipe

Base d'Appoggio dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale

(*) Ciò che negli scritti di Dalia e Felipe possono sembrare incorrettezze grammaticali o sintattiche è il tentativo da parte del traduttore di riprodurre l'effetto che questi testi provocano nei lettori di lingua spagnola. Bisogna tenere in considerazione che (1) per gli indigeni messicani il castigliano è da considerarsi come seconda o terza lingua, (2) il castigliano che parlano è influenzato da strutture grammaticali e sintattiche delle loro lingue madri. Ciò conferisce al loro spagnolo una speciale espressività che in italiano non è, purtroppo, sempre riproducibile. N.d.T.


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